La spaccatura del Lecce e l'orto della cicuta
Lasciata l'auto nei pressi del primo tornante della strada provinciale che sale da Sigillo a Val di Ranco, si prosegue a piedi risalendo il Torrente delle Gorghe lungo il sentiero n. 13. Man mano che ci si interna nella boscosa e selvaggia valle, resa più gradevole e incontaminata dopo il risanamento di una vecchia cava, si apre la visione della grande muraglia naturale delle Lecce, lama di rocce alta anche 70 m che sembra sbarrare la valle: è la traccia superficiale della Grande Faglia che si allunga per chilometri dalla Valle del Sodo fino al Corno di Catria. (La leggenda narra che nel M.Cucco avesse la sua fucina per fare armi il Dio Vulcano, il quale sperimentò proprio in mezzo a questa roccia la potenza di una lama ordinatagli da Giove).
In realtà il passaggio attraverso la muraglia esiste, scavato proprio dal Torrente Le Gorghe che ha anche creato una piccola ma suggestiva forra. Giunti a ridosso dell'immanente muraglia il sentiero n. 13 prosegue a sinistra in ripida ascesa fino a raggiungere la sommità della cresta e quindi, lungo di essa, una specie di pianeggiante balcone naturale che domina dall'alto la valle: l'Orto della Cicuta. Ma l'interesse più rilevante dell'itinerario sta nella sorgente temporanea delle Lecce (quota 645 m), una spaccatura orizzontale della parete calcarea dalla quale, in tempo di pioggia, esce un violento getto d'acqua a forma di ventaglio. L'acqua di questa risorgente, tipicamente carsica, proviene dal torrente sotterraneo della Buca della Valcella, che si apre sempre nella Grande Faglia, ma nei pressi della cima del M.Cucco a oltre 3 km di distanza e ad una quota di 1150 m.