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Monastero di S. Anna

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L’area del monastero di clausura non è ovviamente visitabile a differenza della chiesa di S. Anna, aperta ogni mattina. In quest’area anticamente doveva sorgere la Rocca di Sigillo, di cui oggi rimane il toponimo, e sembra qualche traccia nelle murature del convento. Quest’ultimo viene fondato nel 1547, e restaurato nel 1763. Cacciate con la soppressione napoleonica, le monache rientrano nel 1821, e riescono a restare anche in seguito alla soppressione del 1860 grazie all’intervento del Comune, che ne acquisisce il possesso garantendo la costituzione delle scuole elementari. Il monastero oggi è molto più ampio, ed ospita anche una foresteria con una capienza di circa 25-30 persone. Vengono praticate alcune attività artigianali come la produzione di dolciumi, e la confezione tessile con un telaio cinquecentesco originale. La chiesa viene edificata nel 1547 in connessione al convento, ma nel 1790 subisce una radicale ricostruzione, terminata due anni più tardi. Nel 1823 viene aggiunto il campanile. L’interno si presenta come una piccola aula unica: nella controfacciata si trova la cantoria, mentre lungo le pareti laterali si aprono due cappelline, dedicate, quella di sinistra al Sacro Cuore e quella di destra, alla Madonna del Buon Consiglio. In fondo alla parete sinistra si trova una nicchia dove è ospitata una bella statua lignea di S. Anna, portata in processione durante la festa del 26 luglio. Nell’abside una tela riproducente S. Anna, Maria e Gioacchino; all’interno del monastero è custodito un bel coro cinquecentesco.